Cosa ci affascina tanto delle mappe? Secondo me è la capacità di raccontare storie attraverso un’unica immagine che contiene al suo interno un macrocosmo ricco di variabili e di umanità.
Con questa premessa si è sviluppato il corso Seconda stella a destra tenutosi presso la Libera Università di Scandicci da Febbraio ad Aprile 2023, un laboratorio che aveva l’obiettivo di imparare a leggere le mappe cartacee, di imparare a disegnarle e, successivamente, di utilizzarle rappresentare noi stessi, andando oltre le parole.
Pochi segni grafici che racchiudono vite intere.
Le proprie capacità, reinterpretate come stelle brillanti nel cielo, e quindi come costellazioni personalizzate.
I propri opposti, valorizzando gli aspetti positivi ma anche quelli negativi, disegnati sul globo terrestre e colorati a seconda della consapevolezza che ne abbiamo.
I propri opposti, valorizzando gli aspetti positivi ma anche quelli negativi, disegnati sul globo terrestre e colorati a seconda della consapevolezza che ne abbiamo.
La nostra ricchezza interiore fatta di vallate, fiumi, laghi, montagne con vette aspre, boschi dell’amicizia, ponti steccati…
I confini che vediamo nel mondo, e che mettiamo fra noi e gli altri, interrogandoci su quali sono quelli che vorremmo abbattere e quali invece tenere.
Le tracce che vogliamo fornire agli altri per farli avvicinare a noi, oppure quelle che vorremmo lasciare nel mondo, affinché la nostra venuta non sia stata vana.
Per arrivare infine a ritrovarsi in una comunità, che costruisce una volta celeste, sotto la quale possono convivere diverse realtà che, pur con le loro differenze, percepiscono il senso della reciprocità come valore fondante della propria vita.
Dieci incontri di due ore ciascuno ci hanno trasformato, e l’emozione dell’ultimo incontro è stata il segno tangibile della bellezza dell’apertura e della condivisione.
Nessun uomo è un’isola completo in se stesso. Ce lo diceva già John Donne nel 1624 ricordandoci che la campana suona per ognuno di noi.
Grazie, Letizia
È stato bello passarecdallo scetticismo iniziale all’emozione finale.
Non si finisce mai di conoscere e di conoscersi